Ritorno.
Per davvero questa volta.
Qui nel "vecchio" blog, perché nonostante abbia provato a cambiare piattaforma, proprio no, non c'eravamo, il problema non era il mezzo, e alla fine: questa è casa :)
Tumblr lo tengo comunque, per condividere anche lì, sentire altri pareri (la cosa più bella e che più vorrei si realizzasse, parlare), e magari per contenuti diversi e più veloci, come Instagram e FB.
Non so con che cadenza sarò qui, non so quanto spesso, ma ne ho proprio bisogno.
Ho bisogno di condividere ciò che amo con qualcuno, quasi uno "sfogo" per dire quanto sono belle ed emozionanti certe cose, che non si può tenere solo per se stessi, vanno condivise, anche per scoprirle insieme. Bisogno di "urlare" quanto sono belle e importanti per te.
Film, fumetti, serie tv, albi illustrati, news, festival, mostre, fotografie, tutto questo che per molti è roba superflua e invece anima le persone e possono cambiare letteralmente le giornate. Non sono frivolezze, sono mezzi per farti ragionare, per aprire gli occhi su cose che hai sempre avuto intorno, per farti idee su argomenti a cui non avevi mai pensato, per creare nuove passioni/interessi.
Inizio parlandovi di ieri sera, giovedì 21 luglio. (Cavolo, siamo già a fine mese, ansia! ç_ç)
Una serata estiva come tante, e che amo alla follia.
Tutte le finestre di casa aperte.
La lieve brezza che gira per tutte le stanze e ti avvolge.
Luci spente e quelle accese fiochissime, per evitare insetti (diciamola tutta!) e per rilassarti a dovere.
Quelle serate dai ritmi lentissimi, che decidi di dedicare a te stessa, facendo solo cose che ti piacciono, magari rimandate da tempo. Ecco, era tantissimo che non mi prendevo ahimè una serata per un bel film o una serie tv.
Lunedì ho iniziato, come la stragrande maggioranza del mondo, questa meraviglia qui: "Stranger Things".
Ok, non sarò la "blogger" più originale dato che tutti e dico TUTTI ne stanno parlando, ma che dire, è stato amore puro fin da subito. Sapevo che non mi avrebbe delusa, perché amo troppo questo genere di storie, in cui emerge tutta la potenza, il coraggio dell'infanzia, in cui questa entra in diretto contatto con il soprannaturale con quell'atteggiamento che solo i bambini potrebbero avere. E poi perché è una storia tipica della mia infanzia/adolescenza, una trama simile a quella di tanti film, telefilm, libri che hai visto/letto e che ti hanno segnato, rimanendoti nel cuore. Chi non ha mai sognato un'avventura tosta, che improvvisamente ti tramuta in grande per forza di cose, ma che ti lega indissolubilmente ai tuoi amici di sempre, al luogo dove vivi. Anche se scapperai, anche se perderai tutto, non dimenticherai mai, in positivo e negativo.
E ho i brividi a rivivere queste cose, tanto che in settimana ogni momento libero è stato dedicato a lei, e arriviamo dritti a ieri sera, in cui ho visto l'ultima puntata e...è già finita no! ç_ç me la riguarderò subito credo, senza ritegno, continuando a versare lacrimoni e ad emozionarmi.
Non sono in grado di fare commenti tecnici, non ho la formazione giusta, posso solo dire di darle una possibilità, perché se si ha vissuto infanzia o adolescenza negli anni '80 - '90, crescendo con un certo tipo di storie, riferimenti, si può solo amare e provare una grandissima nostalgia.
Non contenta, non avendo ancora sonno, ed essendo in pieno mood nostalgico-antro dei ricordi, ho rivisto l'indimenticabile "Stand by me - Ricordo di un'estate" film di Rob Reiner del 1986.
Ora, non ricordo bene quando vidi il film, e precisamente che età avessi. Ero già grandina sicuramente, tipo 15/16 anni, e so che lo vidi d'estate, perché ricordo la stessa aria tiepida che mi ha tenuto compagnia ieri sera. Mi piacque molto, e lo guardai perché ne sentivo parlare spesso da persone intorno a me come di un grande cult, ed è una storia che latentemente mi è sempre rimasta impressa.
Anche qui mi astengo da giudizi da intenditori, posso solo dire che è una storia sull'amicizia di quelle che ti rimangono dentro.
Quelle amicizie dell'infanzia che sono viscerali, da quanto profonde e vere, ma "destinate" a non durare. Si è vissuto tanto, quasi tutti i momenti insieme, giornate intere, lunghissime, come quelle estive; cose forti, più grandi di noi, si sono fatti i primi discorsi da grandi, e le prime esperienze da grandi, ma poi improvvisamente le strade si dividono, perché si è davvero grandi, e le cose non vanno sempre come si crede/vuole. Quel momento in cui ti accorgi che non sei più bambino, ma neanche adulto, e ci si sente strani, persi.
Ho sempre sentito queste sensazioni in questo film, e lo consiglio assolutamente, da vedere almeno una volta, anche solo per rivivere attraverso i protagonisti, quelle giornate spensierate, di scorribande, in mezzo alla natura, in nascondigli segreti, sapendo solo noi di cosa si parlava, si faceva, ben lontani dagli adulti, questi nemici.
Infine, per crollare tra le braccia di Morfeo e versare le ultime lacrimucce, ho estratto dai miei scaffali impolverati, scompigliatissimi e cigolanti, lui:
Esattamente in questa edizione, e assolutamente vissuto, sottolineato, forse anche un po' "imbarcato" perché qualche lacrimuccia la versai anche allora, alla prima lettura.
Ho iniziato naturalmente dal racconto "Il corpo" che sto terminando oggi, e da cui è stato tratto appunto il film di cui sopra, ma ho intenzione di rileggerlo tutto, perché è il suo momento.
Anche di questo non ha senso parlarvene specificatamente, di King hanno scritto/detto in tanti, molto meglio di me e con analisi approfondite. Non sono una fan sfegatata, ma è uno scrittore che apprezzo molto, che ha segnato un'epoca e un genere, con uno stile che leggo sempre volentieri, e in particolare mi ha segnato con tutti i suoi riferimenti all'adolescenza e all'infanzia, alla crescita in generale.
Vi lascio con questa:
"Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole le immiseriscono - le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella nostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. [...] Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare. "
E con il magnifico lavoro di una giovane e talentuosissima illustratrice, Kalina Hristova Muhova, che conosco e stimo profondamente e che ha dato una perfetta, e dico PERFETTA, interpretazione di questo racconto meraviglioso. C'è tutto nel suo lavoro, ha colto perfettamente il senso, l'ambientazione, l'atmosfera. Amo tutto ciò che crea e si merita tanto, per la maturità e la serietà che mette nelle sue illustrazioni.
Correte a sbirciare qui, se no siete brutti e puzzoni! (per darvi un assaggio)
Illustrazione di Kalina Hristova Muhova ( https://www.facebook.com/TheRandomSketchbookofMyx) |