lunedì 4 agosto 2014

"La coda canterina" Guia Risari, Violeta Lopiz



Rimanere legati a un luogo, senza mai andare "oltre", vedere "altro", non è del tutto positivo. Per quanto possiamo amare un posto, che sia la nostra città, il paesino dove andavamo in vacanza da piccoli e in cui ci siamo trasferiti, o qualsiasi località al quale siamo ancorati, ogni tanto, anche solo una volta all'anno, è importante spostarsi, andare un poco più in là. Magari solo di un paio di chilometri, e solo per qualche ora. Il non variare ci impedisce di allargare i nostri orizzonti, limitandoci alle cose che già conosciamo bene. Può essere spiazzante visitare un'altra zona, perché abituati a crogiolarci nelle certezze di "casa nostra". Ma può essere anche una dolce sorpresa, che ci riempirà occhi, cuore, testa di novità. Personalmente amo la mia città e spero di viverci tutta la vita, se non esattamente qui anche solo in un paesino limitrofo, perché territorio stupendo, ricco e ospitale. Allo stesso tempo però, sento spesso il bisogno di vedere altro, di esplorare, conoscere, osservare, anche solo con una gita fuori porta. Perché la mia città è bellissima e sicuramente ancora piena di luoghi da me sconosciuti, ma non può essere il mio unico punto di riferimento. Viaggiare è importante, anche senza girare il mondo intero. Basta poco e crea in noi una maggiore consapevolezza e rispetto per l'ambiente, le città, le persone, che ci ospiteranno.

Questo limite ce l'hanno i compaesani di Ivan, protagonista dell'albo illustrato La coda canterina, edito da Topipittori nel 2010. La storia è ambientata in un paesino molto piccolo, che per questa sua caratteristica fa subito pensare a un luogo con ritmi precisi, sempre uguali da anni, in cui tutti si conoscono, tutti sanno tutto. E in un posto così ci si può solo disperare se ci si sveglia una mattina con una coda, nuova di zecca, nata durante la notte. Il timore che una cosa così inaspettata, quasi impossibile, non venga compresa è tanto. Ivan è spiazzato e imbarazzato nei confronti di questa nuova parte di se.




Prima cosa che fa è cercare di nasconderla, o almeno tenerla tranquilla, perché dal temperamento vivace, che si rifiuta di sottostare al suo volere. Mentre fa il bagno cerca addirittura di affogarla, per porre fine al suo supplizio. Ma la coda è più viva che mai e si vendicherà sconquassandolo e iniziando a cantare un'antica canzone russa.




Sentendo versi e suoni ambigui provenienti dal bagno, i genitori si preoccupano e corrono in soccorso del figlio, scoprendo così la coda e la sua bella voce, rimanendo letteralmente di stucco, sconvolti e spaventati (l'illustrazione della Lopiz non poteva essere più riuscita). Ivan invece si arrende, forse inizia a comprendere, e si lascia cullare dalla canzone.





I genitori non desistono, e chiamano a rapporto tutti gli abitanti del paese, il pompiere, il fornaio, il macellaio, il giornalaio. Sperano che l'unione di più menti porti a una soluzione, ma nulla. Il fatto è troppo spiazzante per persone da sempre abituate a svolgere piccole e semplici attività, con ritmi pacati. E' il fantastico che irrompe nel reale e destabilizza tutto l'equilibrio. La cosa positiva è che nessuno si comporta in modo sgradevole, isolando il bambino o considerandolo un mostro, come ci si potrebbe aspettare. L'interesse principale è liberarsene per tornare alla normalità e liberare Ivan da questo peso.




Il sindaco, da bravo primo cittadino, arriva ad una conclusione: tirare tutti insieme la coda, fino a strapparla. Peccato però che questa reagisca alla forza bruta del gruppo allungandosi a dismisura, portando gli adulti molto lontano, in giro per il mondo e lasciando il bambino solo. Faranno presto ritorno, ma profondamente cambiati. Stanchi, provati ma molto più felici di prima.





Il viaggio come sempre, se fatto nel modo giusto, cambia, e in questo caso i grandi sono maturati, vedendo e imparando tante cose nuove, e il protagonista è cresciuto, aspettandoli, stando solo con se stesso e convivendo con la sua coda. L'aver girato il mondo, con la sua varietà, ha aperto gli occhi a questi adulti chiusi nella loro piccola realtà, rendendoli più ricchi, saggi e predisposti ad accettare "il diverso", tanto che la coda verrà apprezzata, non più combattuta.

La storia è divertente, con uno stile semplice, essenziale, ma con un lessico attento e ricercato. Un testo poetico, accompagnato da illustrazioni delicate e curate, seppure essenziali. Lo spazio in cui sono ambientate è sospeso, come se fosse un non-luogo, indefinito. La coda, rappresentata da una linea nera lunga e sinuosa, ci accompagna durante la lettura, attraversando tutte le doppie pagine, animandole. Il paese, dato che è molto piccolo, è rappresentato da un minuto nucleo di case, tutte ammucchiate.
Anche le tonalità di colore sono limitate, vediamo il nero, il rosso e qualche tonalità di grigio, rendendo tutto leggero, grafico.




Interessanti sono alcune illustrazioni in particolare, come le due già inserite prima. Ivan che se la vede con la coda e la sua voglia di libertà, sembra quasi improvvisare una danza; i genitori perplessi, allibiti, come lo sarebbe chiunque alla prima occhiata. Ma anche la tavola in cui vediamo da una parte il bagno, immerso nel caos causa la lotta in acqua e la canzone intonata della coda, e la calma invece di chi sta fuori, ad ascoltare e osservare incuriosito.




La resa del suono è ottenuta con l'utilizzo del collage, di texture, carte diverse, che vagano nell'aria come bolle di sapone. Anche l'ottusità adulta è ben rappresentata, mostrando gli adulti tesi, spaventati, quasi soffocati da quella sinfonia, mentre Ivan si fa cullare lentamente.





La caratterizzazione dei personaggi è particolare. Molto diversi come aspetto fisico e come vestiario. Ricordano quasi personaggi circensi, guidati dal sindaco, elegante e con una grande tuba, che sembra un po' un domatore, per il look. Il momento in cui tirano la coda, è metafora della loro lotta, esagerata perché tutti, tanti, grandi e forzuti, contro una piccola coda.




L'ultima pagina con la sua varietà di materiali, mostra la ricchezza del mondo, la sua complessità, all'interno della quale la coda, nella sua stranezza, ci sta perfettamente.



6 commenti:

  1. Davvero interessante! In effetti questa collana di libri per bambini riserva sempre delle piccole perle! Di questo lavoro mi piace molto l'accostamento dei colori usato ^^

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    1. Ciao cara^_^ grazie mille per l'apprezzamento:) si, la Topipittori non delude mai secondo me, hanno un catalogo ricchissimo e vario, e tutti i titoli trattano temi interessanti. Vorrei comprare TUTTO! :D un bacio

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  2. Ringrazio per la bella recensione che coglie nel segno il surrealismo linguistico e i messaggi cifrati (?) del testo :-) Guia Risari - www.guiarisari.com

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    1. Che gioia trovare proprio un tuo commento qui sotto, una bellissima sorpresa e soddisfazione^_^ grazie per l'apprezzamento, e grazie a te per la bellissima storia che hai scritto. Un albo davvero ben fatto che insegna tanto!

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  3. bravaaa, bella recensione :) siamo in contatto anche su instagram per fortuna, così non ti "perdo" mai...io sono simo_angel

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    1. Sisi mi ricordo di te su IG :D ti seguo molto volentieri, sei una lettrice accanita anche tu XD Grazie per il complimento^_^ cerco di fare del mio meglio, scrivendo ciò che i libri mi hanno lasciato mentre li leggevo, e quello su cui mi hanno fatto riflettere! grazie mille cara, un bacio^_^

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