venerdì 6 giugno 2014

Lettori si nasce o si diventa?

Inauguro il blog parlando di una cosa a cui tengo molto e che amo ricordare, e cioè la mia "storia di lettrice". Questo perché ritengo che essere un lettore forte, un appassionato, un amante in generale dell'editoria, derivi da tante esperienze vissute e persone incontrate sul nostro cammino. Se ripenso a me da piccola, mi ricordo con un giornalino/libricino o con un colore in mano. Sempre. E tutto ciò mi emoziona perché queste sono le passioni che mi animano ancora oggi, da adulta, e per le quali mi impegno per realizzarmi.
Un grande grazie lo devo alla mia mamma, che fin da piccolissima mi nutriva con tante parole, figure, colori, stimolando così in me una buona fantasia. Già a quell'età la seguivo e ascoltavo attentamente, a bocca aperta, incuriosita da queste cose e infondo sono convinta che qualcosa già capivo, e prendeva forma in me. Da ciò deriva un mio grande amore di sempre, l'edicola. Era la mia fonte di giornalini, super colorati (spesso anche trashioni), che mi hanno subito avvicinato a certi linguaggi come il fumetto e l'illustrazione.
Il periodo dell'asilo invece, fu scarno dal punto di vista della lettura e del libro, ma ricco di laboratori, curati e stimolanti, che continuarono a mantenere viva in me la fantasia. E quanto disegno. Foglio su fogli, storie su storie, riguardandoli adesso penso a quanto sia importante per un bambino di quell'età l'immaginazione, la libertà e il divertimento. Come dimenticare poi il mitico libro delle fiabe che avevo dai nonni (ereditato dall'infanzia di mia madre) del quale guardavo continuamente le figure e dal quale farmi raccontare solo e solamente una favola su tutte, letta sempre con passione da mia nonna.
Ogni tanto a casa non mancava qualche libro della biblioteca, spesso di Beatrix Potter, Jill Barklem con il suo "Boscodirovo" e Nicoletta Costa (tutte passioni della madre, che amava questi stili di disegno). Ancora oggi me li ricordo, spesso in edizioni piccole, che potevo maneggiare comodamente da sola. E quelle illustrazioni, curate nei minimi particolari, che mi spingevano ad osservare e studiare attentamente.
 Ora che ci penso però, credo che il primo fumetto "serio" letto fu la Pimpa. Un libricino vissuto conservato nella scatola dei miei tesori che avevo dai nonni, contenente tutti i giochi e colori che usavo di più.
Fino alla fine delle elementari posso quindi dire tutto bene. Si, non mi sono mai ammazzata di lettura (anzi appena imparato a leggere, la odiavo profondamente come pratica), però quei pochi titoli che leggevo mi prendevano, quindi anche se lentamente, me li gustavo, divertendomi. A darmi una mano nella scelta di cosa leggere, c'era la maestra d'italiano, con i suoi consigli per le letture estive, tra i quali eravamo liberi di scegliere, ma che potevamo anche ignorare. Nessun obbligo o costrizione, come dovrebbe essere il piacere della lettura. Grazie a questi elenchi, conobbi grandi autori per l'infanzia come Dahl, Lindgren, Ende, Pennac, Ibbotson, che ancora leggo e porto nel cuore. E il mio grande amore per la collana Gl'Istrici Salani.
Ripensandoci ora, gli insegnanti che mi hanno sempre dato di più, a parte una piccola parentesi di tre anni, sono stati quelli di italiano. Appassionati, che volevano spiegarci quale piacere ci stavamo perdendo.
Alle medie leggevo davvero poco, quasi niente, ma l'ottima professoressa, insieme a una buona e interessante antologia, contribuirono a non spegnere il mio interesse, anche se questo ormai era diventato latente.
Per quanto riguarda il capitolo superiori, per i primi due anni ebbi una prof molto strana, quasi pazzoide, e che solo nel tempo capii quanta invece ne sapeva. Ci lesse stralci di opere famose di letteratura mondiale, che avrei ritrovato molto più tardi sulla mia strada. Fu l'unica che mise a disposizione alcuni suoi "tesori", qualche titolo della sua libreria per formare una "bibliotechina di classe", senza scadenze o obblighi, ma per fare in modo di suscitare un po' di curiosità in noi. E mentre tutti pensavano solo a dargli della pazza, entrai in contatto con "Il vagabondo delle stelle" di London. Qualcosa che non dimenticherò mai, perché per la prima volta mi sentivo una vera lettrice, che leggeva un testo non sempre facile e che affrontava un tema serio.
Gli ultimi tre anni delle superiori invece, furono un disastro. Lezioni sconclusionate, senza ordini cronologici, biografie di autori e opere riarrangiate secondo il gusto del professore, tutto trattato in modo noioso e senza mai leggerne una sola parola.
Iniziai così a rifugiarmi nelle letture personali, in particolare in quelle stile "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" (tutt'ora uno dei miei titoli preferiti), che mischiavano adolescenza, ribellione e passione per la musica. In generale però le letture erano davvero centellinate, risollevate solo dalla mia nuova passione: i manga, che leggevo a quintalate. Il mio amore per il fumetto si fortifica, surclassando quello per la letteratura. Appena però iniziai ad informarmi riguardo alla facoltà che avrei scelto (Accademia di Belle Arti - Fumetto e Illustrazione), aprii gli occhi e mi accorsi di quanto avevo perso negli anni precedenti.
L'ingresso in Accademia, segnò la svolta nel mio percorso da lettrice. Inizia a divorare fumetti, capendo quanto potevano essere una cosa seria, non solo Topolino, Lupo Alberto o manga sentimentali (che comunque continuai a consumare). Ma soprattutto iniziai a leggere libri su libri. Fin dal primo anno mi ritrovai con tantissimi consigli di lettura dati da ciascun prof. Ma fu un corso in particolare a cambiare tutto, tenuto da un professore che anche ora stimo e ammiro. E' stata proprio la sua passione nell'insegnare, la sua grande cultura, il suo sapersi porre sullo stesso piano dello studente, discutendo e spesso mettendo in dubbio le sue stesse opinioni precedenti, e l'attenta scelta dei percorsi di lettura, per farci appassionare. In quattro e quattr'otto recuperai autori come Calvino, Buzzati, Dahl per adulti, scrittori gotici, Cortazar, Kubin, e tantissimi altri. Ora ero pronta per leggere, leggere con piacere, per scoprire, per farmi una cultura mia e gusti ben delineati. Così sono diventata un'appassionata del libro, tanto da riempirci la casa, andare alla fiere, conferenze e perdermi nelle librerie e nelle bancherelle.
Non posso però negare che anche grazie ai social network, ai blog e a Youtube ho imparato tanto, scoprendo molta gente appassionata come me con la quale confrontarmi e imparare sempre cose nuove.
Tirando le somme, è evidente cosa voglia dire avere al proprio fianco adulti consapevoli di quanto sia importante leggere, senza però obbligare o opprimere, e insegnanti validi e appassionati. Solo stuzzicando la fantasia e la curiosità, cercando letture adatte, mai banali e che affrontano temi della quotidianità, potremmo formare un popolo di lettori.

12 commenti:

  1. che emozione il primo post! e io sono la prima a commentare! uhuhuh!
    bella la storia di come nasce un lettore, siamo simili anche in questo, pure io ho avuto alti e bassi, pure io mi ricordo sempre con un libro in mano o eventualmente a disegninare da qualche parte.
    e se anche io posso dire di aver letto tanto al liceo come in accademia, posso dire che era dovuto più al passaparola e al cazzeggio in libreria che ai professori... però in effetti è stato dopo anobii (prima) e i blog letterari (dopo) che ho iniziato seriamente ad ammazzarmi di libri belli e a scremare le mie letture fumettistiche.
    insomma, l'internet può essere un posto bello! quindi benvenuta e buon blogging! XD

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  2. *^* che bel commentone che mi hai lasciato!:) sono contenta che la piccola me lettrice sia simile a tante altre^_^ fa capire sempre di più quanto una passione possa unire le persone, anche lontane. Le intenzioni per il blogging sono serie, ma vediamo perchè sono una pigrona XDXD bacino:*

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    1. Ma grazie^_^ sei troppo carina!:) come stai? È da tantissimo che non ci si sente >_<

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  4. Ciao!
    Benvenuta nel mondo dei blog! O bentornata.
    Io credo che lettori si diventa, tutto dipende dall'approccio che abbiamo con la lettura e da come ce la fanno vivere sin dall'infanzia.
    Per molti leggere è un momento dolce e bello perché lo legano alle favole della buonanotte.
    Io ho letto molto nell'infanzia, poi mi sono dedicata esclusivamente allo studio e quindi leggevo, si, ma i libri di testo. Ora mi sto lasciando trasportare dall'istinto e dal cuore.
    Leggo, leggo, leggo di tutto, perché leggere è un modo diverso di viaggiare, non si scoprono solo posti e persone nuove, si vive assieme a loro, si vive in loro.

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  5. Grazie cara^_^ era da tanto che volevo aprire un blog con le mie letture, ma non trovavo mai la voglia .-. Comunque si, lettori si diventa! E la predilezione non è innata, ma è dovuta agli stimoli. Brava che ti fai trasportare dall'istinto, è fondamentale secondo me per leggere divertendosi e godendosi le opere. Poi variare è bello perché si scoprono tante cose nuove^_^ Spero di ispirarti con le mie letture :P

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  6. Ciao! Mi aveva attirato il titolo del tuo post: è un tema che trovo molto interessante. Come si riesce a trasmettere la passione per la lettura? Fare in modo che non diventi un obbligo?
    Forse, confrontando le esperienze più comuni, il trucco sta nel renderla spontanea e naturale. Anch'io ho iniziato dai fumetti e poi... non mi sono più bastati :3

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    1. Ciao^_^ è un tema che mi sta molto a cuore. Credo molto nella promozione della lettura, nei laboratori o in tutte quelle attività che stimolino i piccoli e gli adolescenti ad avvicinarsi al libro. Anche perché in questi modi è tutto molto più stimolante e divertente^_^ per questo mi piacerebbe molto anche lavorare in un'associazione che si occupa di questo (e oggi ce ne sono tante per fortuna *_*). Ammiro tanto chi si prende la briga oggi, con la situazione economica e culturale che c'è, di aprire un'associazione o una libreria indipendente. E' un gesto bellissimo verso il proprio paese secondo me^_^ Io credo come te nel confronto e nel dire la verità, essere sinceri e coinvolgenti quando si parla di libri e lettura fatte. Solo mostrando la propria passione, coinvolgimento, ma soprattutto divertimento, possiamo incuriosire l'altro. E poi il confronto è troppo importante, soprattutto riguardo l'editoria, che è un settore vastissimo e ricchissimo di prodotti che a volte può confondere, perfino svogliare secondo me. Il fumetto è un linguaggio stupendo e serissimo in realtà, ma troppo sottovalutato perché poco conosciuto veramente e lettura troppo veloce per essere considerata di spessore. E' una battaglia dura ma a poco a poco io credo che riuscirà ad affermarsi, almeno un po' di più^_^ grazie della visita^-^

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  7. Ciao Michi! Brava brava ad aver iniziato questo blog!
    Scusami per rispondere solo adesso al tuo commento (e non ho esitato un minuto a fare un salto in questo tuo nuovo e promettente angolino di web), ma come sai ho davvero sempre mille cose da fare, che la sera quasi non mi rendo conto di essere a fine giornata!
    Fortunatamente manca un esame e poi liberaaa! Ho diversi buoni propositi per l'estate e anche qualche piccola pazza idea... Ma soprattutto devo recuperare ore e ore di lettura mancata! Le mie ultime letture sono state i due libri di Tabucchi che abbiamo comprato insieme ^^ ("Piazza d'Italia è qualcosa di indescrivibile... meraviglioso) e un libro di Thomas Hardy che ho trovato un po' troppo melenso per i miei gusti. Poi naturalmente ho riletto "Alla Grande" di Cavina e non vedo l'ora di fiondarmi in biblio per leggerne altri :D
    Anche il mio blog purtroppo è stato abbandonato un po' a se stesso e ha bisogno di una rinfrescata... Nuovo layout estivo, nuovi articoli, non aspetta altro! Mi serviva proprio una visitina al tuo neonato blog per riaccendere la scintilla dell'ispirazione letteraria :)

    Lettori si nasce o si diventa? Forse entrambe le cose, ma una spintarella nella giusta direzione, come dici tu, credo sia fondamentale per accendere e alimentare la passione per la lettura. Da parte mia, forse, sono una lettrice di quelle nate :P essendo cresciuta a pane e libri fin dai primi anni: pensa che alcuni miei amici d'infanzia mi hanno raccontato (cosa che non ricordavo assolutamente) che all'asilo, siccome sapevo leggere già prima degli altri, leggevo le favolette agli altri bambini! Poi credo di aver divorato tutti i libri per bambini della vecchia biblioteca di Brisighella dove lavorava mia mamma... Fino a quando ho letto il primo vero libro senza figure, "Libertà per Lupo Bianco", momento storico nella mia formazione letteraria, non tanto per la "lettura impegnata", ma perché per la prima volta ho provato quell'incredibile sensazione di distacco dalla realtà di quando sei immerso in un altro mondo, un'altra epoca e vivi le vite dei personaggi del tuo libro. Da lì in avanti non ho mai smesso di leggere e per questo sicuramente anch'io devo ringraziare le insegnanti di italiano che ho incontrato durante il mio percorso scolastico: tutte mi hanno dato consigli preziosi. La passione per la scrittura è seguita naturalmente, come un'evoluzione, dal desiderio di creare le mie parole, dopo aver osservato, affascinata, il loro potere evocativo.

    Ecco, vedi, ho scritto un papiro, tipico!

    Ti lascio con un grandissimo in bocca al lupo per il tuo blog e tutto quello che verrà!

    A presto,

    Ile

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    1. Finalmente gli esami finiscono yeeee! E iniziano le vacanze e le letture *^*
      Subito dopo l'incontro, ho preso in biblioteca, di Cavina, "I frutti dimenticati" (che non è che ho amato, di più) e "Scavare una buca" (molto bello anche questo, ma molto lontano dal suo solito umorismo). Prima o poi devo leggere Tabucchi, assolutamente! Infatti mi sono preparata un po' di ebook sull'ereade e chi sa che non sia la volta buona finalmente XD Ho troppe letture che voglio fare e non ci sto più dietro >_< ;_;

      Fai bene a ributtarti sul blog quando sarai più rilassata, anche io quando sono oberata di cose non riesco a fare nulla ;_; e soprattutto perdo un po' la passione, che non riesco a far trasparire se sono stressata. Aspetto tuoi nuovi articoli però eh!:P Quali pazze idee stai progettando??:D

      Ti avrei voluta vedere da piccina mentre divoravi libri *_* I genitori fanno molto in questi casi, mia mamma mi ha sempre comprato giornalini, libricini, cartonati e surrogati XD Infatti mi sono sempre abbandonata molto a giocare e a stare da sola, proprio perchè tra disegno e letture non mi sentivo mai sola e mi piacevano questi momenti di "solitudine" tutta per me. E per me questi momenti sono necessari nella crescita, mentre oggi i bimbi o vengono lasciati troppo soli, senza spunti, con la conseguenza che si annoiano, oppure vengono imbottiti di impegni e sono già stressati a 6 anni -_-" senza sapere neanche cosa sia l'essere spensierati.

      I commenti papiri sono sempre graditi, ho creato il blog anche per questo, per il confronto e per ascoltare gli altri ^_^

      Un bacio e a presto:D

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  8. Si diventa, sicuramente.
    Non basta leggere un libro di intrattenimento ogni tanto.
    Essere lettori veri prevede un grandissimo impegno alla ricerca di ciò che possa soddisfare il proprio gusto. Il gusto si affina moltissimo nel tempo.
    Quando si è alle prime armi, o se si legge poco, è facile essere entusiasmati da qualunque cosa, perché è lo stupore che ha la meglio.
    Quando invece si iniziano ad avere conoscenze più ampie, si riconoscono i luoghi comuni, molto suona come "già sentito", e non basta più una storiella banale per convincerci.

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